Il ministro Terzi paga la gestione della vicenda dei marò, mentre il Parlamento si scatena contro il governo Monti
Ignoranza di diritto internazionale comparato, in riferimento alla decisione di non affidare mai al giudizio di paesi dove vige la pena di morte i rei, l’accusa più dura arriva dall’onorevole Scotto di SEL che senza troppi giri di parole ha tacciato il ministro dimissionario degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata ed il suo staff degli incompetenti.
Il ministro in conclusione del suo discorso si dimette dal suo incarico, ma in aula accade di tutto. Intanto il ministro della Difesa Di Paola rimane stupito dalla decisione del collega, mentre Rocco Buttiglione interviene solo per vietare che i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle scattino fotografie in aula, in riferimento a quanto apparso sui social network durante il dibattito.
L’attacco ai ministri tecnici è totale, scellerati ed incompetenti è l’accusa più diffusa, al punto da accusare di manovre elettorali i ministri per cercare di dare una mano a Mario Monti, assente oggi in aula ed atteso domani
Dopo aver unificato il Parlamento nel giudizio negativo, adesso occorre capire cosa accadrà ai nostri marò. Se non la pena di morte, si può arrivare ad una condanna di ben 7 anni nell’adempimento di una missione militare internazionale concordata, ad ulteriore dimostrazione che  l’ufficio tecnico che ha seguito la vicenda, stando ai giudizi dei parlamentari che sono intervenuti oggi, non sono stati all’altezza.
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