Ciao ciao Banca Mondiale, i Brics preparano i nuovi assetti mondiali
Nel tumultuoso discorso di Mario Monti alla Camera dei Deputati, c’è stato un riferimento, passato in secondo piano, rispetto alla necessità di non rimanere isolati in un contesto internazionale in cui l’India è la terza potenza economica mondiale ed è destinata a prendersi con la forza dei numeri la sua ribalta mondiale. Mario Monti ha dimostrato insofferenza per la gestione della politica interna, ma la sua conoscenza del contesto internazionale rimane indiscussa. Anche se in pochi se ne sono accorti, i cosiddetti Brics, ovvero i paesi economicamente emergenti (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) sono in grado di stravolgere gli assetti geopolitici mondiali nel giro di 50 anni. Con buona pace di USA e di quel che rimarrà dell’UE.
Il peso politico dei Brics è destinato ad aumentare rapidamente. Complessivamente, questi cinque paesi detengono un quarto della ricchezza mondiale ma possono contare sul 45% della popolazione mondiale e su due terzi della crescita economica mondiale complessiva.
Ecco perché se si dovesse arrivare ad un accordo per l’avvio di una Banca per lo Sviluppo gestita dai Brics, enti come la Banca Mondiale ed il WTO sarebbero rapidamente messi in soffitta. La capacità di crescita e sviluppo di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica è in grado di scardinare qualsiasi tipo di accordo internazionale sulla base della loro potenza economica.
Il sistema neoliberista predominante è entrato in una crisi sistemica in cui la ciclica creazione di nuovi mercati non basta più a tenere in piedi contemporaneamente sia le esigenze delle economie tradizionali che di quelle basate sulla costruzione di artifizi finanziari. Da due anni il governo di New Delhi sta cercando di riunire allo stesso tavolo i paesi in via di sviluppo per avviare una banca per lo sviluppo con 45 miliardi di dollari di capitale iniziale.
Tanto basterebbe per archiviare l’esperienza del Fondo Monetario Internazionale, espressione delle potenze vincitrici della Seconda Guerra Mondiale che va stretta ai paesi del Brics. Ad ostacolare questo processo ci sono gli ovvi interessi delle potenze occidentali storiche che stanno cercando di fare un enorme lavoro diplomatico per evitare che possa nascere un’intesa politica tra questi paesi. Ecco perché tutte le potenze mondiali cercano di evitare i motivi di scontro al minimo. In un futuro non molto lontano, sarà dalle decisioni di questi paesi che dipenderà parte del nostro stesso ruolo nel mondo di domani.
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