Papa Francesco apre alla possibilità di un cambiamento nello Ior
Prosegue l’opera riformatrice di Papa Francesco nella Chiesa che per la prima volta parla in pubblico dello IOR, la banca vaticana, davanti ai suoi dipendenti. Nel colloquio seguito dalla stampa, Papa Francesco ha ricordato come molti uffici sono necessari, ma solo fino ad un certo punto. La Chiesa, secondo l’argentino Bergoglio è un’organizzazione diversa dalle altre e per farlo capire, cita a memoria Stalin:
Noi, donne e uomini di Chiesa siamo in mezzo ad una storia d’amore: ognuno di noi è un anello in questa catena d’amore. E se non capiamo questo, non capiamo nulla di cosa sia la Chiesa. Un capo di Stato ha chiesto quanto sia grande l’esercito del Papa, alcuni cristiani hanno sbagliato per ragioni storiche, hanno sbagliato la strada, hanno fatto eserciti, hanno fatto guerre di religione. Ora invece si tratta di imparare con i nostri sbagli come va la storia d’amore perché la Chiesa non cresce con i militari, ma con la forza dello Spirito Santo. Perché la Chiesa non è un’organizzazione. Occorre aprirsi ed essere solidali, specialmente in questo periodo.Penso ai tanti stranieri che ci sono nella diocesi di Roma: cosa facciamo per loro?
Ma in cosa dovrebbe trasformarsi lo IOR? Questo non viene detto in modo netto, ma anche il discorso del capo della CEI, Tarcisio Bertone, alla presenza del Papa sull’arrivismo ed il carrierismo presente nella Chiesa, sono segnali che qualcosa si muove.
Sembrano le dichiarazioni preliminari che portano ad una trasformazione della banca vaticana, trainata nei meccanismi infernali dei derivati, della speculazione finanziaria e delle quantità impressionante di soldi investiti in affari che hanno poco a che fare con la carità cristiana che ci si aspetta, basta chiedere ai dipendenti dell’IRI o dell’ospedale di San Raffaele
Banca del microcredito? Probabile. Se le pubblicità contano ancora qualcosa, si può pensare che Papa Francesco stia preparando l’opinione pubblica ad una trasformazione radicale dello IOR che potrebbe contare su una svolta non da poco. In un periodo di forte crisi e chiusura al credito, una banca pienamente appartenente al Vaticano che permette di avviare e tenere in vita startup e piccole-medie imprese nel mondo, può essere uno slancio in grado di fare proselitismi molto più di un bel discorso domenicale.
La trasformazione più logica dello IOR non sarà sicuramente rapida e non sarà semplice, le incrostazioni di potere o, le dovute cautele di Curia, possono rallentare fino a stoppare i buoni propositi di qualsiasi pontefice ma sarà difficile contrastare apertamente un Papa che gode di ampio consenso, soprattutto tra i fedeli.
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