Recensione Clou The Duck: Iron Man 3

Shane Black prende il posto di Jon Favreau (regista dei primi due capitoli della trilogia) e dirige Iron Man 3, dedicandosi anima e corpo alla psiche dell’amato protagonista. Prodotto dalla Walt Disney, questo Action Movie attesissimo dai fan della Marvel fa degli Stati Uniti e della Cina i suoi set principali.Non è passato molto tempo dalla sconfitta di Loki per mano degli Avengers. Tutto sembra andare finalmente bene per l’umanità. Solo Tony Stark vive male la ritrovata pace mondiale. Gli avvenimenti recenti dai quali è uscito vittorioso l’hanno, infatti, traumatizzato. Basta semplicemente nominare New York per causare in lui violenti attacchi di panico. Terrorizzato da ciò che è diventato e dai pericoli derivanti dalla sua posizione, si rinchiude nel suo laboratorio per migliorare i suoi giocattoli e, così facendo, garantire la sicurezza della persona più importante della sua vita: Pepper Potts. Come se non bastassero tutti i suoi problemi psichici e le notti insonni, entrano nella vita di Tony, prorompenti, due nuovi nemici. Il primo, il Mandarino, è il terrorista più pericoloso in circolazione che decide di rovesciare il governo statunitense. Il secondo è Aldrich Killian, scienziato sviluppatore di un supervirus capace di incrementare capacità rigenerative e prestazioni fisiche di qualsiasi essere umano oltre ogni limite. Tale arma prende il nome di Extremis. Tony sarà costretto a ripartire da zero per poter ritrovare se stesso e risorgere sotto forma di un nuovo, molto più potente, Iron Man.

A differenza di Favreau, Black indaga prepotentemente sulla sfera psicologica di Tony Stark, mostrandone i gravi e numerosi complessi che, nei primi due capitoli, erano a malapena accennati. Il protagonista, messo veramente a nudo per la prima volta, si rivela finalmente per quello che è: un uomo fragile, che teme di non essere all’altezza delle imprese compiute. Una personalità apparentemente marmorea che viene terrorizzata dal senso di inadeguatezza e cerca una protezione che pare non arrivare da nessuno.