Effetti positivi del cannabidiolo nella cura del cancro, quando i social network ripescano notizie
Qualche tempo fa ci siamo occupati degli studi e degli effetti della cannabis sui più giovani e su come le stesse sostanze non interagiscano con individui adulti. Oggi vi parliamo di come la condivisione costante di vecchi articoli scientifici, sta riportando pesantemente alla ribalta una ricerca del 2007 che potrebbe bloccare le metastasi provocate dal cancro grazie alla cannabis. I risultati provengono dalle ricerche di laboratorio effettuate da un’équipe del California Pacific Medical Center Research Institute. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Molecular Cancer Therapeutics.
Cercando in Rete si scopre come i primi studi scientifici sugli effetti anti-cancro della cannabis risalgono a poco prima degli anni ’70 e fino ad allora gli studi sugli esseri umani sono sempre stati molto pochi. Più rassicuranti gli effetti su topi e cavie da laboratorio, ma il problema principale rimane il meccanismo regolatore delle metastasi. La combinazione di THC purissimo infatti blocca la riproduzione cellulare che è causata dal cancro ma potrebbe intaccare le altre cellule sane. In questo caso, la ricerca scientifica sta cercando di “riconoscere” gli interruttori naturali tra enormi problemi, derivanti dalle implicazioni industriali di ulteriori scoperte in merito. Se l’iniezione diretta di THC in casi di cancro al cervello ha portato a numerosi risultati positivi, al momento la possibilità di sopravvivenza è ferma al 50%, in attesa di capire se la sintesi del dexanabinolo (un THC sintetico).
Curioso come la notizia, risalente al novembre del 2007, sia riuscita a rispuntare fuori grazie ad un costante e sotterraneo lavoro di condivisione sui social networks.
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