Si allargano le violenze contro le ambasciate USA, attacchi in Yemen ed Iran
Dopo l’invio di due navi da guerra di fronte Bengasi, lo sbarco di 200 marines e l’arrivo di droni a caccia di campi jihadisti da distruggere, questa mattina l’ondata di violenza anti-americana si è estesa a tutto il mondo arabo, mettendo in allarme tutte le ambasciate americane in Medio Oriente.  Ma la novità di oggi più interessante arriva dall’Egitto, dove a piazza Tahir si registrano scontri ed il presidente Morsi dichiara:  il Profeta è ”una linea rossa che nessuno deve toccare e respingiamo ogni attacco”
La situazione più tesa al momento è in Yemen dove da 2 anni il governo locale cerca di contrastare gli attacchi da parte di rappresentanti di Al Qaeda a postazioni occidentali. Ad accendere gli animi le parole del candidato repubblicano Romney che ha cercato di strumentalizzare gli attacchi di ieri per rimarcare l’insolita distanza dell’amministrazione Obama dalle indicazioni del premier israeliano, provocando un ulteriore inasprimento delle posizioni in Medio Oriente. Dall’Egitto passando per l’Iraq, lo Yemen, l’Iran, Pakistan, l’ondata di protesta è unanime. Spunta anche il nome del regista, prodotto dal reverendo Terry Jones, già protagonista in passato di numerose provocazioni.
E’ triste però vedere cosa accade alla lesa maestà di una religione e cosa è accaduto nel recente passato a donne stuprate dalla polizia afgana e messe a morte per riparare l’onore della famiglia. Qualcuno ha mai pensato seriamente di assaltare ambasciate in segno di protesta? C’è uno spettro che si aggira per il mondo, che è quello dell’intolleranza religiosa. Soffiare su questi venti potrebbe portarci a vivere in un mondo peggiore di quello a cui oggi siamo abituati. Occorre fermezza ed integrità , qualsiasi impulso istintivo da parte dei nostri governi potrebbe essere pagata a caro prezzo.
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18 settembre 2012 alle 13:32
Ma perchè utilizzate una foto del 2011?
http://www.italos.it/italia/notizie-dal-mondo/libia-gheddafi-bombarda-al-ajabidiya.html