Sanzioni UE per la Siria, si prepara una nuova missione di pace, guidata dall’Italia

La situazione sul fronte siriano è in rapida evoluzione e dopo i segnali di forte tensione con la Turchia sembra siano in arrivo nuove sanzioni sancite dall’UE. La nuova misura prevede lo stop Syrian Europe Airlines ed un nuovo congelamento di beni, il divieto di viaggiare all’estero imposto a 28 figure del governo e colpiscono due imprese statali. Si tratta del 19esimo round si sanzioni varato da Bruxelles nei confronti di Damasco: ad oggi sono 181 le persone colpite dalle restrizioni della Ue e 54 le aziende siriane inserite nella lista nera dell’Europa. Ma oltre le sanzioni economiche, si profila qualcos’altro all’orizzonte.

Prende sempre più corpo l’ipotesi di un intervento militare soft, con forze di interposizione Unifil da schierare sul territorio siriano per tenere a bada la situazione e cercare di evitare sconfinamenti. Il modello è quello posto sul campo libanese che si coniuga ad una intensa attività diplomatica da parte del Ministro Terzi, attuata grazie ad una ricognizione sul territori da parte dell’intelligence.

In queste ultime settimane il corpo diplomatico italiano ha cercato di lavorare con la Russia e con la Lega Araba per cercare di sbloccare la situazione di stallo internazionale generato dalla mancanza di una presa di posizione riguardo le attività militari intraprese dall’opposizione al governo Assad.

Oltre a coordinare i contatti tra la sponda siriana e le forze Nato in campo, l’Italia si è anche mossa sul fronte umanitario, cercando di gestire al meglio l’emergenza umanitaria scaturita a seguito delle pesanti azioni di guerriglia messe in piedi lungo tutto il territorio siriano, arrivando nelle ultime settimane ad estendere le zone di tensione a confine tra Armenia e Turchia. Sul tavolo si sta presentando una nuova opzione, al vaglio delle parti in causa.

Il modello della missione Unifil in Libano, a guida italiana, prevede l’intervento di una forza militare in grado di agire su tre livelli, evitando qualsiasi forma di conflitto a fuoco, agendo da vera e propria forza di interposizione, instaurare dei canali di dialogo tra le parti in causa al fine di raggiungere un nuovo equilibrio e permetta alla popolazione di vivere in pace la fase di transizione. Per poter attivare questa nuova fase occorrerà l’appoggio del Consiglio di Sicurezza dell’ONU ed occorrerà vincere la resistenza di Russia e Cina, ancora più titubanti dopo il passaggio di materiale bellico diretto verso la Siria.

Le prossime settimane in tal senso dovrebbero comunque portare a delle novità che dovrebbero spezzare l’attuale fase di stallo.