Romney Style, ecco come Obama si difende dalle accuse arruolando Marchionne a tutela dell'Italia

Nemo propheta in patria, oppure per dirla in modo più moderno, dammi un auto e ti risolleverò l’immagine. Dopo l’attacco frontale di Romney a Obama in vista del voto del 6 novembre prossimo, il presidente uscente Barack Obama rilancia e con un video virale su Youtube risponde colpo su colpo alle accuse del candidato repubblicano. E alla voce “ci ridurremo come la Grecia, la Spagna o l’Italia, con la produzione Chrysler spostata in Cina“, Obama chiama in causa lo stesso Marchionne.

Nessun video-messaggio diretto per l’ad di FIAT, ma una clip molto semplice, con il maglioncino minimal che lo contraddistingue, in cui ribadisce come la produzione della Chrysler rimane su suolo americano. E dopo i dati di FIAT non poteva che essere altrimenti, con la casa automobilistica del Lingotto in difficoltà in Europa ma che riesce a fatturare utili principalmente negli USA ed in Brasile. Un favore all’amico Obama ma anche un curioso destino per Marchionne, diventato uno di più improbabili ambasciatori del made in Italy all’estero.

In mattinata, proprio per evitare l’incidente diplomatico internazionale e evitare di sprecare almeno un giorno di pubblicità positiva, FIAT ha ritirato e smentito nel giro di un quarto d’ora una nota durissima contro gli operai FIOM che dovrebbero rientrare in servizio dopo la seconda sentenza a favore incassata.