Spuntano i Corvi, dall Viminale accuse di appalti truccati da un anonimo insider

Un’indagine su appalti illeciti viene data in pasto alla stampa prima del previsto e si trasforma in un nuovo caso nazionale, non più con protagonisti i partiti ma con un’inchiesta che mira a far luce sugli affari intrapresi all’interno del palazzo del Ministero degli Interni. Una fuga di notizie, un Vimileaks, per essere in linea con la dicitura internazionale. Ma stando a quanto riferito dal capo della polizia, Manganelli, il corvo è una persona ben informata dei fatti che sa cosa è successo  gestione di appalti e aste per l’acquisto di impianti tecnologici: dai software per le centrali operative di tutta Italia ai sistemi di videosorveglianza, dalla gestione del numero unico europeo della sicurezza (il 112) al rilevamento delle impronte digitali da parte della Polizia scientifica.

Onda lunga della fuga di notizie dell’attacco hacker di Anonymous? Sembra esserci qualcosa in più, si parla di un’inchiesta su cui la Procura di Roma stava già indagando e dopo le 20 pagine dattiloscritte spedite ai quotidiani fanno luce su un sistema di appalti opaco, con un “fornitore unico” per l’hi-tech” delle nostre strutture di polizia.

Il manoscritto era stato spedito un mese fa direttamente al Ministro degli Interni Annamaria Cancellieri, un atto che aveva portato il ministro ad informare il capo della Polizia Manganelli. Nel dossier si punta il dito verso due persone, il vice-capo della Polizia Nicola Izzo e il prefetto Giuseppe Maddalena, capo dell’Ufficio Logistico Diretto.

Ma cosa contiene il dossier?

Da quello che è stato reso noto, nonostante le spese del Viminale siano in parte secretate, nelle 20 pagine sono riportati i resoconti di  affidamento di appalti a ditte che poi subappaltano ad altre imprese grazie al meccanismo dello spezzatino, per aggirare l’obbligo di ricorrere ai bandi europei per volumi d’affari superiori a una certa soglia di finanziamento.

Una quantità enorme di denaro girato direttamente nelle casse delle grandi multinazionali dell’elettronica e dell’informatica ( Sintel, Divitech, Telecom Italia, Beyond Security), con un sistema di favoriti ed esclusivi derivanti da rapporti personali, in barba alle regole di appalto del mercato. A spingere “il corvo” a questa pubblicazione di dati il suicidio di un collega, Salvatore Saporito, morto, a detta del misterioso scrittore, per mobbing:

Gli urlavano contro stracciavano le sue relazioni e gliele buttavano in faccia. Hanno fatto di tutto per allontanarlo. E  proprio quando stava per giungere l’ordine di trasferimento, Saporito decise di togliersi di torno: con un colpo di pistola alla tempia.