Pericolo manifestazioni, altro weekend caldo in tutta Italia
E puntuali come le piogge di stagione, arriva un nuovo weekend di protesta, con la tensione alzata dall’allerta del Ministero dell’Interno e della Difesa che hanno definitivamente chiuso il caso dei lacrimogeni, ufficialmente rimbalzati sugli uffici del Ministero a Roma e finiti poi per strada. E dopo le proposte di numeri di riconoscimento per chi è in piazza, il procedimento disciplinare per due ufficiali di polizia per l’eccesso di violenza, arriva l’ok per l’arresto differito, una sorta di DASPO che dagli stadi arriva in città .
Tornerà a manifestare la scuola, con professori e studenti di nuovo in piazza e a detta del Ministro Cancellieri
Da mesi ci prepariamo a momenti difficili sapendo che la crisi sicuramente avrebbe portato ai giorni che stiamo affrontando. Non possiamo consentire alla piazza di fare scelte che deve fare la politica.
Secondo il ministro Cancellieri infatti, oltre agli studenti, si sarebbero infiltrati e starebbero per infiltrarsi nuovamente una serie di movimenti anarco-squadristi, in grado di creare caos all’interno di pacifiche manifestazioni. Per usare le parole del capo della Polizia, Manganelli, gli anarco-insurrezionalisti odierni e i giovani dei centri sociali sono il nostro nuovo terrorismo.
Davvero un bel clima di alta tensione, che fortunatamente negli anni è stato il preludio di grandi manifestazioni pacifiche che non hanno mai pesato nulla, sia nella cronaca quotidiana, sia sulle decisioni del paese. La politica vera si fa nei palazzi del potere, quello democraticamente eletto, che dopo l’approvazione della legge di stabilità ha pensato bene di introdurre una norma ad personam per introdurre un altro grado di giudizio e salvare Berlusconi dal processo Mondadori, nonostante le “zingarate” di ottobre.
Una soluzione possibile, potrebbe essere quella adottata a Milano il 16 novembre, sul finire della scorsa settimana, non notata da molti ma che ha segnato sicuramente una svolta. Tra il corteo di protesta contro il premier Mario Monti, (presente alla “sua” Bocconi) e le forze di polizia in assetto anti-sommossa, si sono frapposti degli uomini a volto scoperto facenti capo alla Digos, cercando di respingere sia gli assalti dei manifestanti, sia le manganellate dei poliziotti, beccandosi qualche colpo proibito.
Una soluzione che ha evitato uno scontro che sarebbe potuto essere molto più cruento, una novità che potrebbe portare ad evitare scene più dure di quelle viste a Roma e per evitare di rivedere a casa nostra, la violenza e la follia vista sulle strade di Madrid e di Atene.
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