I Fratelli Judica Cordiglia: una passione “pericolosa”. Parte Seconda – I Primi segnali.
Nel corso degli anni, Achille e Giambattista passano dalle prime rudimentali apparecchiature a strumentazioni un poco più avanzate, ma sempre di fortuna, ricavate, magari, da pezzi di aerei della seconda guerra mondiale o da altri residuati bellici. I due fratelli hanno fatto della propria camera da letto, nell’appartamento di famiglia nel centro di Torino, a pochi passi dalla storica sede RAI di via Verdi, il loro centro di ascolto.
Sul terrazzo condominiale sono posizionate le prime antenne, le più semplici, che di anno in anno saranno aggiornate e modificate. Il 4 ottobre del 1957, l’Unione Sovietica mette in orbita il primo satellite artificiale: lo Sputnik. I due fratelli non possono mancare l’appuntamento con la storia. Così pianificano l’operazione di ascolto: bisogna calcolare la giusta antenna di ricezione, perché, come diceva Marconi, “… un apparecchio radio, per perfetto che possa essere, non riceverà nessuna trasmissione se a esso non è collegata un’antenna opportunamente studiata e calcolata per ciò che si vuole ricevere”.
Il tempo è breve, bisogna smontare la vecchia antenna e rimontarla per le nuove esigenze. E a disposizione c’è solo la notte. I due fratelli si mettono alacremente al lavoro, nonostante le proteste dei condomini, e riescono nell’impresa. Al mattino è tutto pronto, bisogna solo trovare la frequenza giusta. Dopo alcune ore di ascolto Achille e Giambattista riescono a captare il “bip bip” più famoso di tutti i tempi: lo Sputnik è stato intercettato. “una notizia che sconvolge il mondo”, sostengono oggi i due fratelli di Torino, e aggiungono: “Una notizia che ovviamente colpisce anche noi. Ascoltare quel semplice bip bip ci ha dato una scossa elettrizzante”.
Un mese dopo, il 3 novembre del 1957, l’Unione Sovietica mette in orbita la cagnetta Laika, il primo essere vivente ad andare nello spazio. L’animale vivrà solo per alcune ore, ma Achille e Giambattista sono pronti: ascoltano il “rumore” del satellite ma anche qualcosa di più. Sembra un battito cardiaco, ma devono esserne sicuri. E’ cos’ che entra in gioco la famiglia: il padre è cardiologo e viene subito chiamato in causa. Confrontando la registrazione ottenuta dallo spazio con il battito cardiaco di Tiros, il cane di casa, il primo responso sembra essere affermativo: quello che sentono è simile al battito cardiaco di un cane. Il veterinario di Tiros, il giorno dopo, conferma il parere. Continua…
L’incredibile storia dei fratelli Judica Cordiglia
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