Un centro per bloccare la ribellione delle macchine dopo la scoperta di una nostra involuzione
A Cambridge gli studi vanno avanti a ritmi incessanti e per risolvere i problemi del futuro, si è scelto di studiare una soluzione efficace sin da ora.
Questa volta, la minaccia da scongiurare si chiama IA e per gli appassionati di fantascienza e robotica, si tratta di un “vecchio” problema noto, ovvero l’eventuale ribellione di macchine senzienti, in grado cioè di evolversi al punto da agire indipendentemente dall’intervento umano.
Alcune ricerche danno questa eventualità possibile a partire dal 2035, dato che la capacità di apprendimento e di evoluzione dei computer e delle macchine è esponenzialmente molto più rapida di quella umana e biologica.  A capo di questa task force incaricata di dover scrivere le regole per evitare un giorno la rivolta delle macchine contro l’uomo, sono stati messi Lord Martin Rees, astronomo reale e cosmologo di fama mondiale, Huw Price, professore di filosofia della Cambridge University, e il co-fondatore di Skype, Jaan Tallinn.
I fondatori del Cser, ribattezzato Terminator Centre, intendono estendere i loro lavori a filosofi, neuroscienziati e tutto il mondo accademico intenzionato a dare il proprio apporto per evitare catastrofi.
Le macchine super-intelligenti non sono proprio alle porte ma da un’altra ricerca, pare che abbiamo smesso di competere sul piano evolutivo da tempo, con un limite della specie umana che giocherebbe a sfavore di una possibile lotta contro delle creature intelligenti create da noi stessi.
Il continuo apporto a tecnologie che sostituissero il nostro lavoro, sia fisico che intellettuale, sembra ci abbia reso meno intelligenti dei nostri antenati di 2000 anni fa. A causare questa inattesa regressione, le migliori condizioni di vita che hanno semplificato una serie di problemi che stiamo progressivamente cancellando dalla nostra esperienza evolutiva.
Ogni generazione infatti porta con sé un paio di mutazioni sul DNA della propria specie, al punto che in 120 generazioni le società complesse, create dall’uomo, hanno reso i singoli individui più “stupidi” e meno intelligenti i singoli individui. A indebolire la nostra capacità la progressiva soluzione al problema della sopravvivenza, con il picco raggiunto tra i 6.000 ed i 2.000 anni fa.
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