Bersani e Renzi a pranzo insieme per contrastare Monti
L’uscita di Mario Monti ha rotto una serie di equilibri ed ha costretto il segretario e candidato premier Bersani a fare quel pranzo promesso durante la dura campagna per le primarie. Oltre ai dettagli sul pranzo, iniziano ad emergere i dettagli di quell’incontro che intende rilanciare la sfida elettorale per evitare che la lista Monti metta in pericolo la vittoria del PD.
Per cominciare occorre resistere alla doppia morsa di Berlusconi e di Monti dall’altro, intenti a dipingere il PD e la coalizione con SEL ed i socialisti come la solita truppa rossa in grado di aumentare le tasse e bloccare il paese. Per evitare tutto questo, Bersani ha richiamato il sindaco di Firenze per rimettere in moto la macchina elettorale che ha permesso di poter sfidare il segretario di partito, nonostante quasi tutto l’arco parlamentare fosse ostile alle sue posizioni.
Come promesso, Renzi rimane al suo posto ed in cambio ha portato in dote 20 suoi fedelissimi nel listino bloccato del PD, mentre si sta ancora concordando su quali capolista andranno messi in alcune regioni chiave come Lombardia, Campania e Sicilia, con Bersani pronto a essere capolista.
La linea di condotta prevede che gli attacchi più pesanti a Monti non arrivino mai direttamente da Bersani, a meno che non venga chiamato direttamente in causa, mentre la condotta sul ruolo del PD sembra al momento debole. Per questo, l’ala renziana del partito sarà incaricata di confrontarsi con Monti e al tempo stesso, smorzare gli attacchi provenienti dal PDL con contenuti, rapidità e chiarezza di linguaggio. L’unica cosa che Bersani intende perseguire con Berlusconi, è la difesa del bipolarismo, mentre Casini e Monti lavoreranno incessantemente per un multipolarismo che intende rimettere in discussione la partita al Senato.
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