Ecco il dossier segreto in grado di distruggere la Chiesa
Raramente ci si trova di fronte a momenti e a documenti così scottanti, al punto che la propria fede, la deontologia della propria professione si mettono di traverso e ti paralizzano, ti bloccano, altre volte invece, ti spingono a pubblicare. Attendi un segnale, un segno, un cenno per poter dire la verità , una verità in grado di mettere in pericolo un’istituzione millenaria ed hai, per la prima volta, paura. Poi però ti accorgi che persino Joseph Ratzinger ha già mandato i suoi segnali al mondo, ti rassereni e provi a scrivere.
Per un’istituzione millenaria che si fonda sulla presenza ed il passaggio di Cristo in terra, nonostante fondi il suo potere temporale sul falso storico della donazione di Costantino, certi passaggi non sono casuali e mai come ora, Benedetto XVI si trova di fronte ad una scelta storica.
Ci sono dei cardinali che hanno raccolto tutte le prove che dimostrano come i soldi dello IOR, circa 5 miliardi di euro e forse più dell’Istituto Opere Religiose sono stati usati per oliare le più spericolate operazioni finanziarie che hanno affamato milioni di persone e armato le più potenti organizzazioni criminali. Le stesse organizzazioni criminali che sono arrivate a minacciare fisicamente il papa, stretto tra l’intransigenza di chi ha scritto questo rapporto e la corruzione attorno a sé.
Il dossier esiste, sarà presentato nel prossimo Conclave se necessario, ma se dovesse essere reso pubblico, distruggerebbe per sempre il Vaticano. Ad impedire tutto questo sono scese in campo tutti gli alleati “storici” della Chiesa romana, di contro, tutte le forze che da sempre sperano nella cancellazione del Vaticano stanno cingendo d’assedio questi cardinali per entrare in possesso di una copia di questo documento.
Il papello esiste, le conferme arrivano direttamente da Roma, ogni giorno vengono lanciate indiscrezioni sul suo contenuto, mentre Joseph Ratzinger prega e spera fino all’ultimo che tutto possa risolversi all’interno delle mura vaticane, magari garzie ad un suo energico successore.
Una corsa contro il tempo che sta portando il papa ad accelerare le pratiche per l’avvio del prossimo Conclave, per evitare di lasciare troppo a lungo la sede vacante.
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