Gli amici della Siria preparano l'assalto ad Assad, mentre Kerry cerca informazioni sulla situazione italiana.
La visita del Segretario di Stato John Kerry a Roma in occasione del summit internazionale de “Gli amici della Siria” segna il passo di un’escalation militare con cui si spera di abbattere il regime di Assad. La diversità rispetto al passato, è la scelta palese di un finanziamento di diversi milioni di euro per armare l’opposizione.Rispetto al passato il salto di qualità sta nella inusuale “trasparenza” con cui si è deciso di armare i ribelli siriani. Solitamente si tratta di decisioni che non vengono prese con così tanta collegialità e, soprattutto, non si organizzano summit aperti alla stampa. Questa volta però si è voluto lanciare un segnale estremamente preciso, specialmente dopo la decisione della Lega Araba e il sostanziale abbandono da parte di Russia e Cina, da sempre alleati storici per equilibri geopolitici immutati da più di 60 anni.
John Kerry, sconfitto da George W.Bush durante le elezioni del 2004 è stato scelto da Obama per prendere il posto di Hillary Clinton, prossima candidata alle presidenziali del 2016 per i democratici e fautrice dell’ultimo accordo stabile che ha evitato un’azione militare da parte di Israele nei confronti dei territori palestinesi.
Al suo primo appuntamento ufficiale dopo il suo tour europeo, John Kerry ha abilmente sviato qualsiasi giudizio sulle elezioni italiane, evitando di esprimere quegli stessi giudizi così negativi espressi soprattutto da Germania e Regno Unito. In compenso però si è intrattenuto ad una cena privata e blindatissima con Massimo D’Alema, Romano Prodi e Giuliano Amato, rispettivamente presidente del Copasir (ed agente CIA), l’ex premier del centrosinistra, rappresentante ONU per l’Africa ed ex Presidente della Commissione europea ed uno dei principali candidati alla Presidenza della Repubblica.
La cena, prevista inizialmente tra questi esponenti, è stata poi allargata ad alcuni esponenti del PDL tra cui l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini, l’attuale Ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata ed il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. Una cena privata con cui Obama ha cercato di avere informazione fresche e prive di quell’ovvia verve dettate da “esigenze di spettacoli.”
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