Vaccini, microchip e leggi di mercato. Chi sceglie il complottismo buono e quello cattivo?

La crocifissione perpetrata da Pierluigi Battista nei confronti di Paolo Bernini ha avuto l’effetto di una clava su argomenti vietati. Nel suo sterminato elenco dettato dalle colonne del Corriere della Sera si è decretato di cosa si poteva discutere e cosa, con altezzosa superficialità, doveva essere relegato al campo della fantascienza e delle credulonerie da emarginati sociali, più attenti alle presunte verità che ai fatti, in un mondo che crudelmente li ripudia e li isola. Accade però che come tutti coloro che si occupano di campi che non conoscono, Battisti viene smentito dal suo stesso giornale e da una mole, impressionante, di fatti.

Dato che il giornalismo italiano si pesa a firme e non a contenuti (per diventare una firma, devi generare contenuti di successo, anche senza descrivere necessariamente fatti, bastano opinioni largamente condivise o originali).

Eccoci quindi ad una sequenza di argomenti che la grande firma, dopo aver raggiunto l’Olimpo, non può abbassarsi ad approfondire, con malizia studiata. A partire dal virus responsabile dell’AIDS, le cui origini “naturali” sono oggetto di discussione, data la sua proliferazione negli ambienti gay e la leggenda, mai appurata del tutto, di un laboratorio statunitense in Africa da cui partì il tutto. Argomento verificabile? E chi dovrebbe andare a caccia di documenti degli anni ’80 in Africa, una grande firma ha altro a cui pensare.

Una delle perle del pressapochismo di Battista, ottimo commentatore politico ma poco a suo agio in altri campi, si rivela qui:

Uno dei teorici più ascoltati del movimento grillino, Serge Latouche, paladino della «decrescita felice» che impazza sul web frequentato dai discepoli del Movimento 5 Stelle, ha esposto il principio dell’«obsolescenza pianificata», l’occulta e diabolica strategia delle industrie diretta a creare oggetti deteriorabili al fine di indurre all’acquisto di nuove merci, via via sempre più effimere.

Chiunque abbia affrontato un minimo di studi sociali o abbia avuto a che fare con la produzione di merci, sa perfettamente che se le merci non fossero deperibili o non seguissero un criterio di obsolescenza, il capitalismo non esisterebbe nemmeno.

Non solo, ma pensiamo un attimo a tutti quei beni arrivati a diventare oggetti inseparabili della nostra vita quotidiana che, realmente, non servono a nulla. E partiamo dal più noto, come il tablet, che sta rapidamente mandando in pensione molti pc desk. A conti fatti, il tablet non offre ancora le prestazioni di un portatile o del vecchio, pesante e ingombrante computer fisso, ma è diventato un must have di questa generazione.

Si può essere d’accordo o meno con Serge Latouche, ma ignorare i meccanismi alla base della società contemporanea è come continuare a credere che sia Babbo Natale a portare doni o alla storia che la crisi economica è solo una questione psicologica.

In chiusura, tre piccole perle di complottismo. Quando il virus AH1N1 impazzava e l’Italia acquisto milioni di vaccini per l’influenza suina, tra i “complottisti” era noto come tutta l’operazione fosse stata pianificata dall’industria farmaceutica per prendere ossigeno durante la crisi economica ed i vaccini stessi fossero nocivi. I nostri vaccini sono stati regalati ai paesi africani al pari di acqua fresca, nonostante in Rete circolassero perfino le foto del laboratorio che ha generato e pianifcato la finta crisi.

Se aveste avuto soldi investiti in borsa nel 2008, dai siti “complottisti” avreste saputo per tempo dell’arrivo della crisi dei mutui subprime, poi Nouriel Roubini ruppe la diga informativa ed il resto passò alla storia.

In chiusura, una nota sui microchip RFID sottocutanei, che negli USA esistono ma sono ancora in fase sperimentale. Ecco una delle società impegnate nel progetto ed un’analisi dell’utilità dei chip sottocutanei del 2002 (11 anni fa) a cura di Paolo Magrassi.