La locomotiva tedesca frena, mentre lo spread scende
Qualche goccia di sudore stamattina in Germania si è visto, dopo i dati macro-economici di ieri che fotografano un rallentamento generale della crescita nel paese guidato dalla Merkel. Si tratta del terzo dato di pre-allarme su quella che è a tutti gli effetti la locomotiva d’Europa e segnalano come una politica coesa di sviluppo e crescita per tutta l’Europa sia assolutamente necessaria. Al Bundestag si teneva d’occhio la valutazione di Moody’s che ha confermato la tripla A alla Germania ma mantiene un outlook negativo, ovvero non esclude nel breve o nel medio periodo, di vedere la stima di valutazione al ribasso.
Una valutazione che tiene conto del sì concesso ai prestiti nei confronti di Cipro, per mettere al riparo anche Spagna e Italia dai rischi. In tal senso, i mercati si aspettano una decisione rapida del rebus al Quirinale, al punto da portare lo spread sotto quota 300. La “febbre” economica del nostro paese potrebbe scendere più rapidamente se arrivassero buoni segnali dal Parlamento, mentre si tende di capire cosa succederà a fine mese, quando il paese dovrà rifinanziare i cuscinetti sociali che hanno permesso di mettere un freno alla recessione.
Nel frattempo, proprio dalla Bundestag arriva un messaggio chiaro: occorre considerare la possibilità concreta di svalutare l’euro, a costo di modificare l’architettura della Banca Centrale Europea
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