Processo Stato-Mafia, assenti Ciancimino e Mancino, no ad una serie di richieste.
Erano attese le risposte per la costituzione di parte civile e le decisioni hanno già cominciato a far discutere. Salvatore Borsellino non viene inserito tra le parti lese in qualità di parente del giudice Paolo, bensì come rappresentante del gruppo antimafia delle Agende Rosse, mentre iniziano ad arrivare le prime forti interferenze da parte del CSM. A cominciare da quelle del magistrato Vietti, intento a dire la sua sulla Stampa e giudicando la chiamata del Presidente della Repubblica sostanzialmente inutile.
L’assenza più rumorosa però è quella di Massimo Ciancimino, arrestato e trasportato proprio all’interno del carcere di Pagliarelli dove si svolgono le udienze. Secondo Salvatore Borsellino si tratta di un vero e proprio arresto ad orologeria per iniziare ad inceppare i meccanismi del processo Stato-mafia, si teme per qualche possibile tentativo di sbarazzarsi di Ciancimino prima che possa testimoniare, raccontando chi erano i referenti del padre Vito Ciancimino.
Stando alle passate dichiarazioni, il famigerato papello, le richieste fatte dai boss allo Stato, passò proprio dalle mani di Provenzano fino alle sue, tramite materiale con i vertici dei ROS che furono i portavoce di quella parte di Stato che cercava un accordo. Da detenuto avrebbe potuto partecipare all’udienza di oggi, ma non si è presentato, qualcuno sussurra che il suo arresto può servire ad evitare che qualcuno possa dargli suggerimenti o possa dissuaderlo dal raccontare alcune cose.
E’ stata  respinta dopo un’ora e mezza di camera di consiglio la richiesta dei familiari di Salvo Lima perché il suo omicidio è stata la prima estrincazione esterna della strategia stragista di Cosa nostra – ha spiegato Del Bene – che ha avuto come obiettivo un soggetto considerato contiguo a Cosa nostra ma poi giudicato un traditore.
E’ stata anche resa nota l’aggravante chiesta per l’ex Ministro Nicola Mancino, reo secondo l’accusa di aver agito non solo per assicurare l’impunità ma anche al fine di occultare il reato di attentato mediante violenza o minaccia a un corpo politico, amministrativo o giudiziario dello Stato
Il processo va avanti, i colpi di scena saranno una costante.
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