Grandi manovre nel PD, mentre nel PDL Berlusconi usa il ramo d’ulivo ma nega Prodi al Quirinale
D’Alema va a fare visita a Matteo Renzi a Firenze su mandato di Bersani, mentre Berlusconi, in vista del nuovo incontro apre ad una nuova prospettiva. No categorico a Romano Prodi, suo acerrimo nemico politico, ma con una battuta apre ad una clamorosa ascesa di Bersani al Quirinale, rigettando la palla nel PD che spiazzato ha prontamente smentito, ma potrebbe iniziare a riflettere seriamente sulla proposta, in caso di ulteriori novità . Nel frattempo però, si delineano le prime manovre per le elezioni del Presidente della Repubblica, con un riavvio dei lavori a partire dalla prossima settimana.
Dopo l’uscita dei primi nomi, arrivano i primi paletti chiari. Berlusconi non può favorire l’ascesa dell’unico uomo politico del centrosinistra in grado di batterlo (sulla carta sono due, ma Bersani non se l’è sentita di nominarsi vincitore) e quindi Romano Prodi, nonostante l’alto profilo internazionale, non rientra tra i “papabili”, non almeno a questo giro.
Il PDL apre a Giuliano Amato, Luciano Violante, presente tra i 10 saggi scelti da Napolitano e per cercare anche di seminare un pizzico di scompiglio nel PD, Berlusconi insieme alla Lega Nord ha lanciato proprio il nome di Bersani alla Presidenza della Repubblica, un po’ per sfida, un po’ per sgombrare il campo. Nel frattempo però dal PD il nome di Giuliano Amato è in linea con quello espresso dal PDL, mentre Rodotà e Zagrelbesky piacciono più alla linea che emerge dal Movimento Cinque Stelle, alle prese con una consultazione online che darà i suoi risultati domani mattina.
Sparisce il nome di Grasso mentre circolano anche i nomi di Marini e di Emma Bonino, oltre che le proposte del web da Milena Gabbanelli a Gino Strada. L’identikit del nuovo Presidente della Repubblica corrisponde al momento a quello di un politico, proveniente da un passato politico di altissimo profilo, dialogante e che è vicino alla società civile ma non proviene direttamente da lì.
I nomi in questo senso sono molto pochi e dopo aver escluso una ricandidatura di Giorgio Napolitano, per espressa decisione del Presidente in carica, le votazioni potrebbero essere molto più veloci di quanto non ci si aspetti.
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