Farmaci, principi attivi ed eccipienti. Caos nelle ricette
Se ci eravamo abituati da poco ai medicinali equivalenti e qualcuno è andato alla riscoperta di piante officinali e cure ayurvediche, la maggior parte di noi si affida alle ricette prescritte dal proprio medico di base e ad al rapporto con il proprio farmacista di fiducia. La recente modifica della prescrizione di farmaci, finita all’interno del decreto legge della Spending Review, per razionalizzare le spese, costringe a capirci qualcosa in più su termini come principio attivo ed eccipienti.
Il nostro medico d’ora in avanti dovrà presentare nella ricetta soltanto il principio attivo salvo per quei pazienti con malattie croniche che necessitano di medicinali specifici, spetterà poi al farmacista consegnarci il farmaco giusto, preferibilmente quello ad un costo minore. Al momento è in corso un braccio di ferro tra i medici ed il ministero della Sanità , ma entro ottobre tutti saranno costretti ad adeguarsi alla nuova normativa. Ma cosa cambia in realtà ?
Teoricamente il provvedimento dovrebbe permettere allo Stato ed ai suoi cittadini di risparmiare nell’acquisto di farmaci, il tutto a scapito delle grandi industrie farmaceutiche ma prima di ordinare il parente povero di un noto farmaco contro la gastrite o per calmare il mal di testa, occorre ricordarsi che i medicinali generici devono differenziarsi in base agli eccipienti. L’eccipiente è l’insieme di componenti che regolano la diffusione nel corpo del principio attivo. In base alla nostra storia clinica ed alla nostra fisiologia, un bravo medico dovrebbe essere in grado di conoscere il medicinale giusto per noi ed indicare nella ricetta la giusta quantità di eccipiente in riferimento al principio attivo di cui abbiamo bisogno.
Prepariamoci ad una piccola rivoluzione nel mondo della sanità e speriamo che l’aggiornamento scientifico dei nostri medici sia all’altezza della sfida.
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