La cannabis distrugge il cervello dei minorenni, ecco i risultati di 40 anni di ricerca. Con alcune sorprese
Lo studio è stato pubblicato direttamente sulle prime pagine del Guardian e rimbalza direttamente da Dunedin, Nuova Zelanda, dai ricercatori del King’s College and Duke University, North Carolina negli  USA e pubblicate online su  PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences) ed è destinato a fare rumore, più che nella comunità scientifica tra i piccoli consumatori a cui è destinata la ricerca. Pare infatti che il THC contenuto nella cannabis abbia effetti devastanti sui giovani consumatori piuttosto che sui consumatori adulti. Per la precisione, dopo uno screening complessivo  di 40 anni di dati, è emerso come gli adolescenti che fanno un uso regolare di cannabis rischiano seri danni, pressocché permanenti, alla loro intelligenza, al calo della soglia d’attenzione e della memoria.
Una bocciatura senza precedenti che deriva da uno studio approfondito e che dimostra come gli effetti più deleteri della cannabis si attivano e lasciano segni profondi sui minorenni, mentre non hanno praticamente effetto sulle strutture neuronali di individui adulti pressoché già formati. La percentuale di deficit cognitivo e calo del quoziente intellettivo è calcolato tra il 50% ed il 29% sul totale del campione analizzato. Un effetto simile a quello determinato da alcool e tabacco che influenzano allo stesso modo il cervello e le abitudini sociali dei più giovani e di cui molto spesso si sottovalutano gli effetti. In arrivo sul suolo UK una campagna mediatica per informare i giovani sugli effetti devastanti di queste sostanze.
Nessun commento sugli effetti terapeutici già dimostrati e di cui a breve, torneremo ad occuparci per cercare di fare un quadro completo su questa erba medicinale classificata oggi come “droga leggera”
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