Recensione Film: La Faida
Dopo il successo di “Maria Full Of Grace”, Joshua Marston torna ad affrontare il delicato tema dell’adolescenza rubata con un Film ricco ti tensione, angoscia e sentimento. “La Faida” ci racconta le tragiche vicende del diciassettenne Nik, un ragazzo residente in un piccolo villaggio della campagna albanese. Essendo ormai arrivato all’ultimo anno di superiori, il giovane progetta, una volta terminati gli studi, di aprire un internet point ma è in totale disaccordo con la sorella minore Rudina, la quale vorrebbe iscriversi all’università non appena ottenuto il diploma al liceo. Purtroppo, Nik sarà costretto a mettere temporaneamente da parte i suoi sogni A causa di un conflitto avuto con un suo compaesano per via di una questione di passaggi di proprietà e in cui ci è scappato il morto, il padre del ragazzo viene accusat0 di omicidio e costretto a fuggire per evitare la cattura. Secondo un antico codice d’onore balcanico, la famiglia della vittima può vendicare il defunto uccidendo un maschio trai parenti del presunto carnefice e, da questo momento in poi, Nik sarà in pericolo di vita. Questo codice di consuetudini e “buon costume” chiamato Kanun, è il più antico tra quelli albanesi e la sua prima forma scritta risale al XV° secolo. A seguito della sua prima stesura, il regolamento venne per lo più tramandavo oralmente finché, durante il periodo monarchico albanese, il re Zod lo vide come un impedimento all’avvio di una nuova era di modernità e prosperità e lo abolì. Tuttavia, anche se in forma ufficiosa, il Kanun continuò ad influenzare le popolazioni albanesi (in particolare quelle del nord) e sopravvisse. Oggi, è ancora molto sentito, e proprio a causa di queste regole barbare che il povero Nik si vede al centro di un conflitto all’ultimo sangue tra famiglie. Da una parte i parenti della vittima, che faranno di tutto purché il codice venga rispettato, dall’altra i parenti del giovane, che tutto vorrebbero meno che perdere uno dei loro cari. Infine, al centro, si trova il povero ragazzo, troppo maturo per andar dietro ad un codice così sanguinario e, tuttavia, impotente dinnanzi ad una situazione del genere in cui la sua vita è in costante pericolo.
Uno spaccato di vita quotidiana, purtroppo. Le faide tra famiglie sono ancora molto diffuse in Albania e Marston, con quest’opera, si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica. In essa è presente l’evidente conflitto tra il “vecchio” e il “nuovo”; adulti che si fanno guerra tra loro per via di leggi inumane di epoche passate che schiacciano letteralmente le aspettative, i sogni e le speranze che le nuove generazioni, di mentalità troppo aperta per rispettare un codice come quello del Kanun, riservano per il futuro. Il film mette in evidenza l’esigenza di un cambiamento, di un’evoluzione delle coscienze affinché venga impedito al passato di rovinare il presente e di precludere ai giovani un futuro dignitoso e felice.
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