Proteste del mondo islamico, adesso a Bengasi la popolazione contro gli estremisti islamici
E dopo la pubblicazione dell’ennesima vignetta satirica nei confronti di Maometto, le proteste nel mondo islamico si complicano. Mentre in Pakistan si continuano a contare i morti nelle proteste di piazza  contro le vignette giudicate blasfeme, dall’epicentro della protesta, Bengasi, arrivano notizie di nuovi scontri.
A fronteggiarsi questa volta non ci sono gruppi di fondamentalisti islamici o rappresentanti di Al Qaeda nel Maghreb contro forze governative, ma la popolazione di Bengasi è scesa in piazza contro i gruppi fondamentalisti armati che hanno assaltato l’ambasciata americana portando alla morte di Chris Stevens.
Polizia locale e manifestanti si sono diretti verso alcuni campi organizzati dal gruppo di Ansar Al-Sharia, dove i miliziani avevano nascosto alcune armi, probabilmente usate durante le proteste dei giorni scorsi. Hassan Ahmed, uno dei manifestanti che ha partecipato alle proteste di ieri, ha riferito come dopo quello che è successo al consolato americano, i cittadini di Bengasi ne hanno abbastanza degli estremisti. Si sono rifiutati di consegnare le loro armi così siamo entrati nel loro campo privato.
La linea della conciliazione sembra funzionare, mentre al confine tra Egitto ed Israele l’attenzione rimane massima dopo il nuovo blitz militare sventato ieri dalle autorità egiziane.
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