Formigoni scaricato da PDL e Lega Nord, elezioni ad aprile
Non è bastato azzerare la giunta della Regione Lombardia a Roberto Formigoni per rimanere in sella fino al 2015. Il super-governatore lombardo è stato disarcionato da Angelino Alfano in persona che dopo la mossa della Lega Nord di non garantire l’appoggio esterno, dopo le minacce di ritorsioni in Piemonte e Veneto, ha consigliato di “evitare l’accanimento terapeutico”.
Dopo le dimissioni di Renata Polverini nel Lazio per semplici questioni di ruberie (1–2), non poteva passare in secondo piano lo scandalo che ha portato all’evidenza dei fatti come la ‘ndrangheta avesse portato un proprio uomo all’interno della giunta regionale della Lombardia. Una questione troppo grave, anche per un partito garantista come il PDL.
Venuto meno il sostegno della Lega Nord, in vista di nuove possibili alleanze per il 2013, il soldato Formigoni è stato abbandonato dai suoi generali, nonostante l’appoggio di certi ambienti cattolici non sia mai venuto meno. E’ improbabile che Roberto Formigoni riesca a “ripulirsi” in tempo per poter partecipare alle primarie del PDL che dovrebbero comunque vedere la vittoria di Angelino Alfano, designato come unico successore dal fondatore, Silvio Berlusconi.
Unica concessione è la scelta della data delle elezioni, con una mossa di responsabilità pilotata da Roma ma che dovrebbe portare Formigoni a rassegnare, “spontaneamente”, le dimissioni. Con questa finestra lasciata aperta e con il Milano Expo previsto per il 2015, non sono da escludere ulteriori colpi di scena, con un tentativo, stoico quanto inutile da parte di Formigoni, di rifiutare l’invito proveniente da Roma e provare a rimanere al Pirellone con una nuova giunta.
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