Missili Patriot puntati contro la Siria, gli USA danno il loro ok
Come anticipato da InformAzione all’indomani della rielezione di Barack Obama, l’attenzione degli USA si sposta pesantemente verso la Siria, al punto da dare il via libera allo schieramento tattico dell’arma più devastante disponibile dalla NATO per obiettivi a breve-medio raggio.
Dopo le recenti tensioni che hanno portato all’apertura di un fronte militare tra Turchia e Siria, Obama ha autorizzato l’invio di missili Patriot lungo il confine turco a contrasto delle possibili incursioni siriane, in vista di un attacco aereo teso a distruggere i siti militari contenenti armi chimiche, pronti ad essere usati dal regime di Assad in caso di ritorsione.
Lo spettro evocato è quello che precedette la guerra in Iraq, quando una commissione maldestra creò ad arte le false prove dell’esistenza di un arsenale chimico che Saddam Hussein avrebbe potuto usare, portando Colin Powell, Condoleeza Rice e Tony Blair a convincere la NATO ad attaccare l’Iraq, con le conseguenze che portò quella guerra.
Il modello di azione militare che gli USA stanno studiando è simile a quello che ha portato alla sconfitta di Gheddafi in Libia, con un incessante lavoro di intelligence legato ad azioni militari aeree che non portino truppe americane sul territorio, a supporto della ribellione interna. Diversamente che dalla Libia, l’opzione di terra potrebbe essere portata avanti dalla Turchia, a cui spetterebbe lo storico compito di portare avanti un’azione NATO in Medio Oriente.
A complicare lo scenario, è il legame che lega la Siria alla Russia, che con l’Iran è stata tra i principali fornitori di armi del regime di Assad. I missili Patriot richiesti dalla Turchia dovrebbero arrivare nel giro di qualche giorno dalle basi americane site in Germania o in Olanda.
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