Il Pdl chiude le liste, con esclusioni eccellenti e forfait, ma solo per il Parlamento

Il primo auto-escluso dalle liste del PDL per il prossimo Parlamento risulta essere un due volte dimissionario, l’ex ministro Claudio Scajola, stanco di essere messo sotto esame, persino dai suoi compagni di partito. Non a sua insaputa, almeno questa volta, salterà un turno, presentandosi magari per il 2014 alle europee. Ma ci sono altri nomi eccellenti che non spuntano dalle liste e altri, inattesi ma noti.

A partire dal direttore de Il Giornale, nei guai con la giustizia a causa di un articolo reputato infamante scritto da un agente dei servizi segreti che per anni ha usato la sua professione di giornalista come copertura (come lo stesso Giuliano Ferrara dichiarò anni fa), ovvero Renato “Betulla” Farina. Alessandro Sallusti risulta “blindato” come numero due nel listino PDL della Liguria. Scorrendo la lista, mancano i nomi di Alfonso Papa e Nicola Cosentino.

E se morto un Papa se ne fa un altro, almeno secondo il punto di vista di Alfano, per Nicola Cosentino la minaccia si fa più seria. Senza una sua candidatura salterebbero decine di giunte in Campania mentre il presidente della regione Abruzzo Chiodi, sembra pronto a far saltare la sua poltrona se non gli viene garantito…anche un posto in Parlamento, soprattutto per il presidente della provincia di Pescara, Guerino Testa ed i sindaci di altri capoluoghi di provincia.

L’aria di rinnovamento non piace in casa PDL, dove persino uno degli intoccabili come Marcello Dell’Utri non viene presentato al Senato in Sicilia, nonostante l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa sia ancora in discussione al processo d’appello. Nel frattempo Berlusconi continua il suo tour mediatico e promette un nuovo contratto con gli italiani di cui è già possibile leggere i termini e chiarisce: se io sono il capo della coalizione, il nostro candidato premier è Angelino Alfano.