Nozze gay anche in Gran Bretagna entro il 2015, rimane solo l’Italia
Adesso andatelo a spiegare al Vaticano che l’unico stato occidentale dove non esiste alcuna forma di tutela alle coppie gay rimane l’Italia. La cattolicissima Spagna sotto il governo Zapatero è stato tra i primi a compiere lo storico passo, in alcuni dei 51 stati americani le nozze gay sono già riconosciute, ma Obama ha già detto nel suo discorso inaugurale che entro la fine del suo secondo mandato, provvederà ad uniformare la legislazione federale. E se la Francia “giacobina” e la protestante Germania hanno già deciso la loro strada, anche il Regno Unito, con il conservatore Cameron, si avvia sulla strada della tolleranza.
Ed in Italia? Il Vaticano tramite il cardinal Bagnasco e la Conferenza Episcole Italiana esprime una posizione netta, siamo ad un passo dal baratro. La legalizzazione di un comportamento considerato immorale ed innaturale, per la Chiesa cattolica è il primo passo verso la distruzione della famiglia, in quanto si andrebbe a scardinare un meccanismo naturale in grado di perpetuare la specie.
Il problema però è che esiste una corrente rosa, sotterranea e descritta anche da alcuni coraggiosi autori, che vorrebbe avere la possibilità di rendere legale un comportamento tollerato purché non susciti scandalo e non venga manifestato in pubblico.
Una questione estremamente delicata che si inserisce anche tra i temi della campagna elettorale, dove l’attuale coalizione del centro-sinistra, come più volte ribadito durante le primarie, affronterà la questione nel caso in cui dovesse vincere le elezioni. Nichi Vendola, comunista notoriamente gay, si è sempre dimostrato un fervente cattolico credente, diventando l’emblema italiano di quello strano catto-comunismo nato e cresciuto solo in Italia.
La sfida elettorale di questo 24-25 febbraio passerà anche da questa considerazione. La liberalizzazione dei diritti delle coppie omosessuali è un processo in atto in tutto il mondo difficile da arrestare, come successo in passato con il diritto al voto delle donne, le conquiste di diritti civili, specialmente in Occidente, sono difficili da arrestare. Possono essere rallentate, osteggiate, ma difficilmente si torna indietro. Basti pensare a quanto successo con il diritto al divorzio o all’aborto, osteggiate da sempre da ambienti conservatori e estremisti cattolici, ma nonostante i tentativi, non si è mai tornati indietro.
Ecco perché a partire dal 2013 nella Terza Repubblica si punta ad abbattere anche questo muro che trova qualche timida approvazione nel centrodestra, dove si cerca di liberalizzare le unioni civili in generale per evitare di perdere il voto dei cattolici moderati, dimenticando che persino le unioni civili, già dall’anno scorso, hanno superato i matrimoni cattolici e non esiste in Italia una legge che regolamenti le coppie non sposate. A meno che, come è successo a Pierferdinando Casini, non si sia parlamentari.
var addthis_config = {"data_track_clickback":false,"data_track_addressbar":false,"data_track_textcopy":false,"ui_atversion":"300"}; var addthis_product = 'wpp-3.5.8';