Grazie Verratti, con l'Olanda è solo un pareggio
Si scorgono più ombre che luci alla fine dell’amichevole Olanda – Italia giocata all’Amsterdam ArenA. Ci pensa il regista del PSG Marco Verratti, subentrato a De Rossi nella metà del secondo tempo, a salvare gli azzurri dalla sesta sconfitta consecutiva nelle amichevoli già disputate, firmando il gol del pareggio al 91° minuto dopo una triangolazione vincente con Gilardino. Il ct Cesare Prandelli schiera la squadra con un 4-3-3, modulo già usato precedentemente a Parma contro la Francia, proponendo un tridente d’attacco formato dalla coppia rossonera El Shaarawi – Balotelli e il laziale Candreva.
Il modulo offensivo però non dà i risultati sperati: è l’Olanda per 80 minuti a fare la partita, inaridendo il gioco dell’Italia con la marcatura a uomo di Strootman su Pirlo e impegnando molto spesso Buffon, costretto agli straordinari con le conclusioni di Maher per ben due volte.
Gli azzurri sono impacciati e soffrono sulla corsia di sinistra, dove Santon patisce le incursioni di Lens e Janmaat e non riesce ad arginare le iniziative dei centrocampisti olandesi. Gli Orange sembrano più lucidi e concentrati ma nonostante questo mostrano più bellezza che concretezza.
L’occasione più nitida per l’Italia arriva alla mezzora quando, su un lancio di Pirlo, Balotelli prova a concludere con un destro che però finisce fuori. Come spesso accade nel calcio, chi subisce tanto prima o poi viene punito: è Lens il giustiziere di questa frazione di gioco. Raccoglie una respinta corta di Astori e, dopo averlo aspettato, lo supera con un sombrero insaccando la palla in rete. Dopo i primi 45’, l’Olanda è in vantaggio meritatamente.
All’inizio della ripresa si assiste alla classica staffetta di sostituzioni: Prandelli richiama Candreva per Diamanti, Pirlo per Florenzi.
Cambiano gli attori ma non il copione. E’ sempre l’Olanda ad essere propositiva e pericolosa, con un Robben in gran forma che però si scontra con un altrettanto superlativo Gianluigi Buffon.
L’emblema della “confusione azzurra” è in un tiro tentato da Florenzi che scivola non riuscendo a calciare e nel nervosismo di Balotelli, che non riesce ad incidere e che infatti viene sostituito, lasciando il posto ad Osvaldo. Con l’entrata di Gilardino al 27’ il tridente d’attacco azzurro cambia totalmente gli interpreti: Diamanti dà vivacità e sostegno al centrocampo orchestrato da Verratti, Osvaldo e l’attaccante del Bologna fanno sentire tutto il loro peso, ma non basta.
L’Olanda sfrutta le ripartente e Kuyt grazia Buffon col tiro che poteva chiudere la partita e che invece finisce a lato. Poco dopo, Osvaldo ha sulla testa la palla del pareggio ma sbaglia la mira e, come Kuyt, manda fuori.
Nel finale l’Italia prende coraggio e si lancia in un volenteroso assedio, premiato al 91’ con il gol di Verratti, bravo a concludere in rete dopo uno scambio con Gilardino.
Viene sventato così il pericolo di un’ennesima sconfitta che non avrebbe fatto di certo bene alla mentalità di un gruppo ancora da amalgamare e riparte con un risultato positivo il percorso della squadra azzurra anche in proiezione futura: Brasile 2014.
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