Il G20 si arrende, mentre Francia e Germania ottengono quello che non è stato concesso alla Grecia
Mentre l’Italia è concentrata sulle elezioni e sulle dimissioni del papa nel mondo accade qualcosa di molto importante che fa tremare la BCE e preoccupa gli USA. La Cina si ostina a tenere la sua moneta sottovalutata per tenere alto l’export mentre il Giappone riaccende gli scambi in borsa e fa decollare l’economia svalutando lo yen. Due manovre lecite che stanno “drogando” il mercato secondo l’Occidente, ma che rappresentano uno dei modi più semplici e noti per riavviare l’economia di un paese in recessione.
E se l’Oriente si rilancia sfruttando al meglio la teoria keynesiana,  l’Occidente rimane vittima dei suoi stessi schemi rigidi. Con una banca ibrida ed una moneta per certi versi “virtuale”, la BCE e l’euro non possono essere soggetti a svalutazioni e questo paralizza anche Obama, dato che una svalutazione sul mercato della moneta più richiesta al mondo, ovvero l’euro, avrebbe ripercussioni anche sugli USA.
Ecco allora che il G20 prova a mettere sul tavolo il suo peso politico e per la prima volta, si scontra contro quell’indipendenza statale e bancaria che non può essere toccata da nessuna multinazionale privata o da organismi internazionali. Chi batte moneta detta legge e tramite la cosiddetta “guerra valutaria”, negata ovviamente dai ministri dell’economia e delle finanze dei 20 paesi più potenti della Terra, può cambiare alcuni importanti parametri interni, quali il potere d’acquisto, i livelli di disoccupazione e la capacità di aumentare il PIL favorendo le esportazioni.
Una manovra impossibile per i paesi che hanno adottato l’euro e che nel 2013 dovranno far fronte all’arrivo ufficiale della crisi in Francia e Germania che hanno formalmente richiesto una deroga al patto di stabilità subito accettato da Van Rompuy. Quanto accaduto lunedì scorso è passato quasi sotto silenzio, a causa del clamore suscitato dalle dimissioni del papa ma ricorda a tutti come l’Unione Europea non sia affatto un organismo bilanciato.
Per intenderci, la deroga richiesta da Francia e Germania, è stata rifiutata sempre e costantemente per i PIGS, ovvero Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna, riducendo la Grecia un paese del Terzo Mondo e mettendo a serio rischio la democrazia di quel paese.
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