Via le province, ecco il piano Crocetta a Cinque Stelle in una Sicilia lontana dai soliti stereotipi
Sarà l’aria che si respira, l’abitudine a mettere insieme culture e tradizioni diverse, ma a quanto laboratorio politico, la Sicilia è uno dei maggiori centri italiani ed europei. Dallo statuto federale ancora più moderno esistente, fino all’elezione diretta dei sindaci, passando per la creazione del centrosinistra, dei governi di unità e degli assetti variabili a sinistra, arrivando fino all’abolizione delle Province e alla cooperazione attiva con il Movimento Cinque Stelle.
La vittoria politica è una lezione ancora non ben compresa dai vertici di PD e Movimento Cinque Stelle ma che dimostra come se messi in moto, certi meccanismi possono rivoluzionare e scardinare un intero paese. Maggioranze variabili, confronti su idee e programmi senza scambi di poltrona, la ratifica finale dell’ARS sancirà una profonda trasformazione che in Sicilia sarà sperimentata per la prima volta in Italia.
Niente elezioni di Presidenti della Provincia, via anche le elezioni dei consiglieri provinciali, la stima della manovra è presentata così da Rosario Crocetta:
Con l’abolizione delle province solo sulle indennità di carica risparmieremo oltre 10,3 milioni di euro all’anno, per le attività istituzionali altri 50 milioni di euro all’anno, se poi aggiungiamo anche le società partecipate e i debiti che accumulano, raggiungiamo la somma di un risparmio di circa 100 milioni l’anno
A guidare questo progetto è stato chiamato Antonello Pezzini, consulente esterno di peso voluto personalmente da Crocetta dopo la sua esperienza a Bruxelles, in aperta polemica con il dirigente interno Galati che non è riuscito ad avviare il processo ed è stato messo da parte. A sostituire le Province saranno dei Consorzi tra comuni, a cui spetterà il compito di gestire quei compiti che spettano alle Province, come la manutenzione stradale e le scuole.
Fattore di non poco conto, dato che la questione sulle competenze è tutta da scrivere, compresa quella che riguarda i dipendenti delle strutture provinciali che andranno ricollocati ed assegnati ai nuovi organi di competenza. In tal senso un primo stop potrebbe arrivare dal Commissario di Stato che dovrà valutare la costituzionalità della legge e, in casi estremi, aprire un contenzioso con Roma che porterà la Corte Costituzionale ad esprimersi.
La Sicilia sta assistendo ad una rapida trasformazione, con un governatore dichiaratemente gay che presiederà insieme al sindaco di Palermo Leoluca Orlando, storicamente vicino agli ambienti di centrosinistra, alla manifestazione nazionale in difesa dei diritti degli omosessuali. Un’isola tremendamente lontana da tutti i suoi vecchi stereotipi, dove l’antimafia ha mosso i suoi primi passi ed ha portato il procuratore nazionale antimafia a seconda carica dello Stato, ma dove la crisi ha colpito più forte.
Sarà tutto da vedere l’approccio che Crocetta ed il Movimento Cinque Stelle terranno contro gli USA per la questione legata al Muos di Niscemi e le prossime trivellazioni offshore, concordate con la precedente amministrazione ed in grado di trasformare i paesaggio siciliano. Un affare che fa gola a tanti, ma su cui andranno discusse alcune questioni di sviluppo e tutela ambientale su cui si annuncia battaglia.
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