I Rothschild preparano un documento per aumentare gli interessi sulle tasse studentesche
Oltre allo scoop internazionale su Edward Snowden, il Guardian in questi giorni ha tirato fuori un altro rapporto, giunto sin dal Novembre 2011 direttamente dal Rothschild Investment Bank, nelle mani del parlamento britannico. Anche in questo caso, si tratterebbe di un rapporto segreto che soltanto ora alcuni ambienti parlamentari inglesi iniziano a prendere sul serio ma che a ben vedere le ondate di proteste studentesche degli ultimi 3 anni, sembra già stato messo in moto dal governo Cameron.
L’obiettivo dichiarato è la privatizzazione dei fondi emessi da Whitehall dal 1998 ad oggi agli studenti meritevoli, un meccanismo per controllare in maniera sempre più efficace, in nome del taglio della spesa, la crescita della futura classe dirigente britannica. Secondo il rapporto Rothschild, l’aumento degli interessi da pagare sui prestiti richiesti dagli studenti negli ultimi 15 anni.
Una vera e propria stangata che riguarda almeno 3,6 milioni di studenti solo nel Regno Unito, riguardando anche gli studenti fuori corso. Il nome del progetto è alquanto suggestivo e spiega in parte come mai dal 2011 ad oggi non sia stato reso pubblico. Il Project Hero sostanzialmente chiede di restituire al governo quello che il governo ha dato ai propri studenti, ricordando che l’istruzione pubblica è un costo sociale e come tale, va sostenuto.
Come una maldestra Mary Poppins, per indorare l’amara pillola, il fac-simile della lettera di avviso recita:
Tutti noi viviamo in tempi difficili. Oggi, ti proponiamo un’offerta che è estremamente più conveniente per te che non per i tuoi congiunti più giovani, (i quali dovranno sostenere £9.000 di tasse universitarie ed un incremento fino al 3% rispetto all’inflazione “.
Come dire, ci devi ancora un sacco di soldi che non ti aspettavi di darci, devi comunque darceli ma, ehi, sorridi, in fondo stai facendo un affare! Il problema è che la progressiva demolizione del sistema pubblico di istruzione nei paesi OCSE è un processo in atto da molto tempo. Costa troppo, l’istruzione non è per tutti e in tempi di crisi, certi privilegi vanno ridotti e tra i primi tagli alla spesa, tolte le spese di rappresentanza, saltano le coperture per l’istruzione pubblica e la sanità .
Al momento il Project Hero non è operativo, il governo britannico sta lavorando intensamente per cercare di smussarne gli angoli, renderlo meno indigesto e cercando al tempo stesso di recuperare quei fondi che molto spesso venivano ceduti sostanzialmente a fondo perduto. Di contro, le associazioni universitarie fanno sapere come con questo scoop si dimostra ancora una volta come il governo Cameron sembra più interessato a tutelare gli investitori a far soldi piuttosto che difendere gli interessi di studenti e contribuenti.
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