Continuano le proteste in Brasile e la polizia solidarizza con i manifestanti
E’ da lunedì che il Brasile vive un’ondata di proteste in concomitanza con l’arrivo dei riflettori del mondo intero con il torneo calcistico della Confederations Cup, un vero e proprio antipasto dei mondiali del prossimo anno che si terranno in uno dei paesi in più rapida crescita al mondo. Un paese che vive ancora numerose contraddizioni ed in cui il calcio è vissuto in modo ancora più intenso che in Italia. Proprio lì dove un pallone può rappresentare l’occasione per riscattarsi da una vita di miseria, dove una finta prima del gol rappresenta la gioia e la distrazione da una vita difficile, la protesta che infiamma le strade parte proprio dal calcio.
Abituati ad andare allo stadio a prezzi contenuti, i prezzi del biglietto allo stadio sono iniziati progressivamente a lievitare, complice anche l’intervento della FIFA che cerca di capitalizzare al massimo dal torneo calcistico più seguito al mondo. La Confederations Cup, la competizione che mette di fronte i vincitori dei vari tornei continentali insieme al vincitore della Coppa del Mondo e del paese ospitante, rappresenta un lussuoso antipasto del mondiale del prossimo anno.
Viste le premesse, i brasiliani sono scesi man mano in piazza per far sentire la loro protesta, prima 10.000, ora 50.000 tra Rio de Janeiro, San Paolo ed altri centri. La beffa finale è arrivata con l’incremento improvviso dei prezzi dei trasporti pubblici, molto frequentati ed usati da gran parte della popolazione che sta vedendo trasformarsi una grande festa in un evento privato solo per chi può permetterselo.
Quello del prossimo anno sarà il secondo mondiale in assoluto ospitato dal Brasile, il primo si concluse con l’evento più drammatico della storia calcistica carioca, con l’Uruguay che espugnò il tempio del Maracanà in finale vincendo la sua seconda coppa del Mondo nel 1950. Ne seguirono infarti sugli spalti, tre giorni di lutto nazionale e suicidi di massa, la nazionale brasiliana non giocò per due anni e cambiò maglia, passando da quella bianca con risvolti blu all’attuale maglia verdeoro. Tutto questo passò alla storia come O Maracanaço.
Il Mondiale 2014 è l’occasione storica di cancellare quell’evento e la popolazione brasiliana intende essere presente a tutti i costi, partecipare a questo enorme rito di espiazione nazionale. Proprio ieri sera, durante gli scontri con la polizia, inizialmente molto duri, alcuni poliziotti metropolitani si sono seduti insieme ai manifestanti, per quella che reputano una protesta legittima. Protesta considerata legittima persino dal presidente Dilma Roussef, la quale ha dichiarato che proteste democratiche sono fisiologiche, specialmente per dei giovani che intendono affermare i loro diritti.
Occorrerà capire se ci sarà un braccio di ferro tra la FIFA ed il governo brasiliano, mentre tutti aspettano la partita tra Italia e Brasile come primo assaggio di grande calcio.
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