Mario Monti bocciato dal Financial Times, è inadeguato
La sonora bocciatura per un eventuale governo bis del professor Monti arriva, un po a sorpresa, dal Financial Times che in un lungo articolo a firma di Wolfgang Munchau, stronca tutta l’attività del governo Monti da dicembre 2011 fino ad ora.
Riforme strutturali inadeguate, al limite da risultare irrilevanti dal punto di vista macro-economico, con il salvataggio dell’Italia da imputare più a Mario Draghi che non al professore che da tecnico è diventato un duro politico.
Nell’analisi dello scenario italiano, il Financial Times fa notare come Silvio Berlusconi nel riagganciarsi alla Lega Nord stia aumentando sensibilmente i suoi consensi, grazie ad un programma che manda un messaggio anti-austerità che fa presa sull’elettorato deluso. Nell’analizzare anche la condotta di Pierluigi Bersani si mostra come il più quotato politico a sostituire Mario Monti alla presidenza del Consiglio può contare sull’appoggio in sede europea di François Hollande e può mostrarsi meno accondiscendente con la Merkel, in caduta libera di consensi e con le elezioni interne vicine.
Infine Munchau nella sua analisi ritaglia a Mario Monti un ruolo che lascia correre qualche brivido sulla schiena: secondo l’editorialista del Financial Times il professor Monti ha giocato si augura così che la storia accordi all’attuale presidente del Consiglio
un ruolo simile a quello giocato da Henrich Bruning, il cancelliere tedesco tra il 1930-1932. Anche lui è stato parte di un consenso prevalente sul fatto che non ci fosse alternativa all’austerity. L’Italia ha ancora poche scelte. Ma le deve fare.
Dopo Henrich Bruning la Germania conobbe la follia del nazionalsocialismo, in grado di ipnotizzare un intero popolo e condurre il mondo intero verso la catastrofe della Seconda Guerra Mondiale. Speriamo soltanto che la storia non si ripeta e che nessuno adoperi il forte malcontento popolare per costruire la Terza Repubblica su basi contrarie a qualsiasi forma di partecipazione pienamente democratica.