Recensione film: Sinister
Scott Derrickson stupisce tutti con un film dalla sceneggiatura studiata, risoluta e puntuale. Un Horror girato negli Stati Uniti e finanziato dagli stessi produttori di “Paranormal Activity” che terrorizzerà il pubblico del grande schermo.
Ellison Oswalt è uno scrittore che incentra i suoi racconti su fatti di cronaca nera realmente accaduti. Purtroppo, col passare degli anni, l’autore sfiora la monotonia e le sue opere vengono seguite sempre meno. Con lo scopo di rilanciarsi sul mercato e dare una svolta alla sua carriera, egli decide di trasferirsi con la sua famiglia in una casa isolata della sperduta King County. In quell’abitazione, un’intera famiglia è stata trovata impiccata, eccezion fatta per una bambina, la figlia minore misteriosamente scomparsa.
Tutt’oggi, questo caso non è stato risolto, ed è proprio su di esso che Ellison vuole incentrare la trama del suo nuovo libro che, a detta sua, lo farà risorgere come scrittore. Un giorno, per puro caso, scopre dei filmini nella soffitta dell’appartamento riconducibili ai vecchi proprietari e viene scosso da insoliti, grotteschi, inquietanti particolari, che lo spingono ad investigare ancor di più su quel caso ormai da tempo archiviato. Col tempo, scoprirà di aver commesso l’errore più grande della sua vita …
Bisogna ammettere che Derrickson ha fatto veramente un ottimo lavoro. Il film è ben pesato e non lascia spazio alla noia. Come in ogni Horror che si rispetti, vi è una tensione in costante crescita che si estende in tutto il film. Ciò, unito ad una regia ineccepibile, ad una sceneggiatura pulita e meticolosa come quella da lui presentata, contribuisce ad arricchire un’opera degna del genere a cui appartiene.
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