La Banca d'Italia ferma le banche in rosso dal distribuire dividendi, mentre Squinzi sale al Quirinale
La processione al Quirinale è più che mai frenetica negli ultimi giorni di presidenza di Giorgio Napolitano, alle prese con la scelta del PDL di attaccare in modo plateale la magistratura infischiandosene delle priorità reali del paese ma anche con la faziosità del vicedirettore di Repubblica, pesantemente redarguito con una lettera pubblicata proprio sul giornale di Ezio Mauro in cui ha tenuto a precisare la sua posizione nei riguardi di Berlusconi e del PDL. Nel frattempo, proprio da lui stamattina è salito il presidente di Confindustria Squinzi, a segnalare un’emergenza già nota.
Quello che non è forse del tutto noto è che le aziende italiane sono creditrici nei confronti dello Stato Italiano per svariati miliardi di euro ed il ritardo nei pagamenti, causato da vincoli legislativi e burocratici, è un vero e proprio cappio che sta stritolando le aziende italiane che si trovano nella morsa di Equitalia che non riconosce come validi i crediti con lo Stato.
Di fronte a questa situazione paradossale, con aziende creditrici in grado di resistere alla crisi, Napolitano sa che lo Stato al momento non è in grado di dare i soldi dovuti alle piccole e medie imprese e al tempo stesso proprio lo Stato pretende il pagamento immediato delle proprie tasse. Un meccanismo diabolico che non può essere toccato dal Presidente della Repubblica, ma dal Parlamento, che entro la prossima settimana dovrà formare un nuovo governo ed eleggere un nuovo Presidente.
Nel frattempo da Bankitalia arriva un segnale di “normalizzazione”: niente bonus ai manager di quelle banche che hanno chiuso in rosso il bilancio 2012. Sembra un’ovvietà , ma finora questa è la prima volta che arriva un’indicazione così precisa nelle attività e nella gestione delle banche private in Italia. Nella nota pubblicata da Ignazio Visco si indica anche
particolare prudenza anche per le banche il cui indice patrimoniale (l’indicatore chiamato Core Tier1) si allontani di livelli richiesti. L’ammontare dei dividendi da distribuir è da contenere entro il 50% dell’utile di esercizio distribuibile. La richiesta è che i competenti organi sociali delle banche si attengano alle indicazioni allineando le previsioni di perdita all’accresciuta rischiosità degli attivi e contenendo la quota variabile delle remunerazioni e la distribuzione degli utili
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